Giuliana Sorci e Federica Frazzetta
In Sicilia si contano 12 basi militari USA o NATO, a cui si aggiungono quelle italiane. Negli ultimi quarant’anni, l’esistenza di queste basi è stata ciclicamente contestata da campagne di protesta e movimenti antimilitaristi e pacifisti. Più recentemente il movimento No MUOS ha riportato il tema della militarizzazione del territorio al centro del dibattito politico, inaugurando una nuova lunga stagione di mobilitazioni antimilitariste.
In questo talk si analizzerà il movimento No MUOS considerandolo un movimento antimilitarista e un attore LULU, capace di unire la lotta antimilitarista a quella ambientale, immaginando un ribaltamento (nella pratica e nei frame che ha sviluppato) del rapporto tra essere umano e ambiente. Cogliendo la sfida del progetto “REVERSE. L’Antropocene capovolto” che ha ispirato il saggio Antimilitarismo e tutela del territorio: la campagna di protesta contro il MUOS si tratterà dell’esperienza del movimento No MUOS in relazione a tre aspetti in particolare. Il primo riguarda l’attenzione che il movimento ha posto alle tematiche di natura ambientale nel corso della sua mobilitazione; si proporrà un’analisi dei processi di trasformazione che hanno portato il frame antimilitarista a includere anche rivendicazioni ambientaliste legate alla tutela del territorio. Il secondo aspetto si focalizzerà sulla “contaminazione dei saperi”. Si analizzerà come alcuni “saperi esperti” diffusi all’interno del movimento No MUOS, non solo siano diventati saperi utilizzati da buona parte degli/le attivisti/e, ma di come si siano contaminati con altri tipi di conoscenze, rendendo il movimento capace di produrre conoscenza da sé e per sé. Infine, a partire dall’esperienza del movimento No MUOS, si proporrà una riflessione critica sul rapporto che l’università ha con il territorio, facendo emergere sia i limiti che le nuove opportunità legate all’attuazione della ‘terza missione’.
Aula Bianchi, Palazzo della Carovana