Microplastiche nell’aria che respiriamo e nel cibo che mangiamo

Le microplastiche sono minuscoli frammenti di plastica con dimensioni minori di 5 mm.

Nonostante la maggior parte degli studi si sia concentrata sulla presenza di microplastiche nelle acque dei mari e degli oceani, è oramai chiaro che anche l’aria e il terreno contengono importanti quantitativi di questi inquinanti.

L’utilizzo di alcuni organismi viventi quali muschi e licheni consente di valutare efficacemente e con costi contenuti la deposizione atmosferica di microplastiche. I dati di questi biomonitor ci indicano che viviamo immersi in un’atmosfera contaminata da microplastiche, che potenzialmente possiamo respirare tutti i giorni.

Analogamente, l’ampio utilizzo in agricoltura di materiali plastici, anche di origine organica (bioplastiche), ha determinato una presenza massiccia di questi contaminanti anche nel suolo. Da questa matrice le microplastiche possono esercitare effetti negativi sulle piante coltivate ed entrare, attraverso il cibo, nella catena alimentare.

Sia che vengano inalate, sia che vengano ingerite, le microplastiche possono avere conseguenze negative anche molto importanti per la salute dell’uomo: ad esempio sono state rinvenute anche nel sangue.

SDG – 11

Orario: 16.00 – 20.00

 

A cura del Dipartimento di Scienze della Vita

In collaborazione con:

Con il sostegno di:

Progetto finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie GA 101061075
BRIGHT-NIGHT is an European Researchers' Night project funded by the European Commission under the Marie Skłodowska-Curie actions GA 101061075