Il contributo del nostro gruppo di ricerca si articolerà affrontando due linee di intervento principali.
a) La valorizzazione delle produzioni agricole attraverso il pieno utilizzo dei prodotti secondari che nell’attuale organizzazione produttiva, sono considerati scarti.
La nostra visione propone di superare il concetto di rifiuto e sottoprodotto nelle produzioni agricole e agroindustriali. Occorre infatti costruire un nuovo significato di “rifiuto” basato sulla prospettiva dell’economia circolare, il cui obiettivo opera nella direzione di una produzione a “rifiuti zero”. La transizione verso un’economia circolare richiede cambiamenti nell’organizzazione agricola e agroindustriale, includendo i processi di recupero dei sottoprodotti finalizzati all’aumento della produttività delle risorse. Questa nuova visione rappresenta un’opportunità per “progettare” le modalità di recupero degli scarti delle produzioni agricole e agroindustriali attraverso la valorizzazione dei costituenti antiossidanti e nutraceutici ottenuti da ciò che in precedenza era considerato un prodotto residuale. In questa ottica è spesso possibile verificare che i valori economici dei prodotti secondari possano superare, spesso di ordini di grandezza, il valore economico della produzione primaria. Questo approccio permetterà di ridefinire il modello agro-industriale soprattutto nella consapevolezza che ogni componente del ciclo produttivo rappresenta “una risorsa”, il cui valore economico, ambientale, economico e sociale contribuirà a creare un ambiente più integrato e sostenibile.
b) Le metodiche sperimentali per la caratterizzazione dell’Origine Geografica e dei prodotti Agroalimentari.
Attraverso l’utilizzo di protocolli scientifici validati da una abbondante letteratura internazionale è possibile certificare scientificamente l’origine geografica delle produzioni agricole e agroalimentari. I protocolli sono strutturati essenzialmente in due fasi una prima parte nella quale sono raccolte le informazioni sperimentali e una seconda fase di elaborazione computazionale delle stesse. L’accettazione internazionale di questi protocolli è dovuta agli univoci risultati ottenuti negli ultimi venti anni, ed è fondata sulla flessibilità delle metodologie utilizzate. La raccolta dei dati sperimentali può essere condotta con differenti metodi strumentali, cromatografici, spettrometrici e spettroscopici, ciascuno dei quali è pienamente referenziale per le finalità dell’indagine. Con simile flessibilità possono essere utilizzati specifici metodi computazionali di analisi dei dati sperimentali. L’approccio combinato sperimentale-computazionale appare ormai completamente maturo per il pieno utilizzo nella Certificazione di Origine Geografica dei prodotti Agricoli e Agroalimentari. L’affidabilità di questo protocollo è ormai così ampia e dimostrata internazionalmente da poter essere di grande utilità in ambito commerciale e giuridico.
Orario: 16.00 – 20.00
A cura del Dipartimento di Biotecnologie Chimica e Farmacia